Per capire bene cosa significhi questa spiegazione che accompagna la disattivazione del nostro account Adsense partiamo dall’ufficialità, cioè dalla specifica pagina del regolamento di Google che testualmente recita:
I publisher non possono inserire codice AdSense nelle pagine con contenuti che violano le norme sui contenuti di Google. Alcuni esempi includono contenuti per adulti, violenti o che promuovono intolleranza razziale.
Che significa? Apparentemente “quello che c’è scritto”, ossia che è proibito inserire gli Ads in pagine internet dove si parla di queste tematiche, intendendo come “contenuti” i testi. Così interpretando questa norma dimentichiamo però che anche le immagini sono dei “contenuti”, così come lo sono i video. Inoltre si parla di “esempi”, quindi vuol dire che contenuti per adulti, violenti o razzisti sono solo alcuni di quelli proibiti, e gli altri allora quali sono?
Per fare chiarezza andiamo a vedere, come sempre riferendoci alle fonti ufficiali, l’approfondimento che la pagina del regolamento Google offre agli utenti in merito a questi argomenti “proibiti”:
I siti in cui vengono pubblicati annunci Google non possono contenere né rimandare a:
- Contenuti pornografici o destinati a un pubblico adulto
- Contenuti violenti
- Contenuti correlati a intolleranza razziale o diffamazione di individui, gruppi o organizzazioni
- Oscenità eccessive
- Contenuti di pirateria informatica e sul crack di prodotti software
- Contenuti correlati al gioco d’azzardo
- Contenuti correlati a sostanze stupefacenti e oggetti riconducibili al consumo di sostanze stupefacenti
- Vendita di birra o bevande a elevato tasso alcolico
- Vendita di tabacco o prodotti correlati al tabacco
- Vendita di farmaci che richiedono prescrizione medica
- Vendita di armi o munizioni (ad esempio, armi da fuoco, componenti di armi da fuoco, coltelli da combattimento o pistole stordenti)
- Vendita di imitazioni di articoli di marca e di altre merci
- Vendita o distribuzione di esercitazioni scritte o tesi universitarie
- Contenuti relativi a programmi che offrono compensi agli utenti in cambio di clic su annunci o offerte oppure per svolgere ricerche, navigare su siti web o leggere email
- Qualsiasi altro contenuto che sia illegale, promuova attività illecite o vìoli i diritti legali di terzi
Dopo tutto questo, la nota finale sembra quasi una barzelletta.
Inoltre, ai publisher non è consentito inserire codice AdSense nelle pagine che presentano la maggior parte dei contenuti in una lingua non supportata.
Essendo italiani non corriamo questo rischio a meno di non voler sviluppare un sito in Swaili o Nepalese.
Contenuti incompatibili con Adsense
Esaminiamo quindi le singole voci che riguardano i contenuti considerati da Google come incompatibili con il programma Adsensee cerchiamo di capire cosa comprendono.
- Contenuti pornografici o destinati a un pubblico adulto
Su questo punto, data la sua importanza, abbiamo preparato una apposita guida esplicativa su Account Adsense disattivato per pornografia o contenuti per adulti.
- Contenuti violenti
Per quanto riguarda questo punto è abbastanza palese il fatto che immagini raffiguranti una qualsiasi forma di violenza vengano considerate proibiti.
Ma cosa è da intendere come “contenuto violento”? Il fotogiornalismo di guerra? Immagini di cronaca relative a delitti? Fotogrammi di videogiochi del tipo “spara-spara”?
In definitiva qualsiasi foto raffiguri un atto violento, verso uomini o animali, da luogo a questo tipo di violazione. Ecco quindi che, come per le immagini pornografiche o per adulti, siamo in presenza di una indeterminazione assoluta sui confini di quel che è lecito e quel che non lo è. In teoria anche un dipinto che raffiguri una cruenta battaglia dell’antichità è un “contenuto violento”.
Per i testi il discorso è simile, dato che qualsiasi racconto narri episodi di violenza è passibile di questa accusa.
- Contenuti correlati a intolleranza razziale o diffamazione di individui, gruppi o organizzazioni
Questo punto fa riferimento a contenuti, immagini ma soprattutto testi, che in qualche maniera si riferiscono al razzismo o alla discriminazione per qualsiasi ragione. Come sempre non sono chiari i confini della limitazione e soprattutto a quale “cultura” facciano riferimento.
Ci piace pensare che questo punto della norma sia riferito in particolare a siti che incitano al razzismo o alla discriminazione, ma non siamo affatto sicuri che una pagina dedicata alla spiegazione di cosa sia il Ku Klux Klan non divenga elemento sufficiente per vedere il proprio account bannato…
Come per tutti gli altri punti, il consiglio è di evitare tassativamente qualsiasi riferimento, per testi o immagini, a questioni legate a razzismo e discriminazione.
- Oscenità eccessive
Questo punto rappresenta un vero mistero, dato che non se ne capisce il senso quando è stato già specificato che sono banditi contenuti pornografici e “per adulti”. Rimane davvero difficile capire cosa altro possa esserci di osceno una volta eliminate quelle due categorie.
- Contenuti di pirateria informatica e sul crack di prodotti software
Qui l’argomento del contendere è abbastanza semplice da focalizzare. Vengono infatti considerati incompatibili con il programma Adsense tutti quei siti (ma anche le singole pagine di siti che trattano altro) dove si promuovano azioni, programmi, trucchi, siti, iniziative di pirateria informatica e di crack di qualsiasi tipo di software.
Sono compresi quindi siti di password, di key-generator, siti crackati, software intrusivi, spiegazioni e trucchi per hacker.
- Contenuti correlati al gioco d’azzardo
Anche in questo caso la questione del contendere è abbastanza chiara e definita: i siti e le pagine che hanno qualcosa a che fare con i giochi di azzardo, quindi casinò online, scomesse e simili.
Sono ritenuti incompatibili con Adsense sia i siti che propongono queste attività di gioco, ma anche quelle che fanno promozione a siti terzi; difficile dire se siano soggette a rischio anche le pagine che ne parlano semplicemente, come ad esempio quelle che spiegano come uscire da vizio del gioco d’azzardo.
La definizione “contenuti correlati” (che si trova anche in altri punti) è altamente incerta e fumosa, ed espone a rischio ban qualsiasi cosa. In termini letterali una pagina che spiega “come si esce dal vizio del gioco d’azzardo” è comunque correlata all’argomento, per cui a rigor di regolamento potrebbe – già da sola – portare alla disattivazione dell’account.
- Contenuti correlati a sostanze stupefacenti e oggetti riconducibili al consumo di sostanze stupefacenti
Si ripete la problematica rilevata al punto precedente, cambia solo l’argomento. Direi che qui valgono le medesime considerazioni fatte per il gioco d’azzardo.
Poiché è molto difficile pensare che i narcos possano creare un sito dedicato a promozione e vendita di droga, o che qualche spacciatore apra un e-commerce nel settore, rimane da pensare che questo punto del regolamento sia stato creato proprio contro le pagine che spiegano cosa siano le droghe, magari anche solo per mettere in guardia lettori e giovani.
- Vendita di prodotti proibiti
- Vendita di birra o bevande a elevato tasso alcolico
- Vendita di tabacco o prodotti correlati al tabacco
- Vendita di farmaci che richiedono prescrizione medica
- Vendita di armi o munizioni (ad esempio, armi da fuoco, componenti di armi da fuoco, coltelli da combattimento o pistole stordenti)
- Vendita di imitazioni di articoli di marca e di altre merci
- Vendita o distribuzione di esercitazioni scritte o tesi universitarie
Questi 7 punti, che raggruppiamo assieme proprio per l’omologia di cui stiamo per parlare, sono gli unici a offrire chiarezza e certezza. Tutti iniziano infatti con il termine “vendita”, per cui è ovvio che la restrizione si riferisce solo a pagine che materialmente propongono l’acquisto di tali prodotti.
Dando una interpretazione grammaticale di queste disposizioni sembra essere chiaro che non vengono penalizzate pagine che parlano di queste tematiche, ma solo quelle che ne fanno e-commerce o commercio tradizionale.
Una cosa fondamentale da tenere a mente: non è necessario che l’intero sito sia dedicato alla vendita di uno di questi prodotti, ma basta che un gruppo di pagine o una sola di esse lo sia per portare al rischio ban. Un sito di e-commerce generalista che ha migliaia di prodotti (quindi di pagine) in vendita, e tra essi alcuni falsi di marca oppure coltelli da campeggio, è tranquillamente esposto al rischio di vedere il relativo account disattivato.
- Contenuti relativi a programmi che offrono compensi agli utenti in cambio di clic su annunci o offerte oppure per svolgere ricerche, navigare su siti web o leggere email
Dopo una parentesi di chiarezza eccoci tornati dell’indefinizione tipica di Google. Questo punto significa tutto e nulla. Parlare di “contenuti relativi a” non specifica se la pagina viene considerata illecita quando contiene fattivamente o promuove questi programmi, oppure semplicemente se ne “parla”, magari a titolo descrittivo, esplicativo o addirittura di “messa in guardia”.
Anche in questo caso il consiglio è: ignorare totalmente anche la semplice esistenza di questi argomenti.
Qualsiasi altro contenuto che sia illegale, promuova attività illecite o vìoli i diritti legali di terzi
Dulcis in fundo ecco la riedizione in salsa Google Adsense del famigerato reato stradale di “guida pericolosa” o di quello dei “reati contro la morale”. Cosa sono? Tutto e nulla. L’arbitrio assoluto nelle mani di chi comanda il gioco.
Se il concetto di “illegale” ha almeno un suo punto fermo nel fatto che in Italia esiste un codice che definisce i confini della legge, e al limite le “attività illecite” possono essere confinate in ambiti derivati da esso, per “violare i diritti legali di terzi” non ci sono davvero riferimenti.
Ad esempio, basterebbe che un qualsiasi contenuto del vostro sito violi in diritto di copyright di qualcuno, ed ecco che il vostro account Adsense verrebbe bannato. Non pensate a cause legali di chissà quale livello; stando a quanto detto nel punto in questione basta che abbiate usato la foto di un fotografo senza citarlo e pagarlo. Magari lo avete fatto senza sapere neppure che era sua, pensando in buona fede che fosse di libero uso o prendendola correttamente da un sito free che a sua volta l’aveva però abusivamente sottratta all’autore. Ebbene, se il fotografo denuncia questa violazione a Google ecco che la pagina in questione ha compiuto una “violazione dei diritti legali di un terzo” e il vostro account è spacciato.
Dato che la comunicazione di disattivazione dell’account Adsense recita laconicamente “che il sito ha violato, etc.” mi sfido a capire quale delle centinaia o migliaia di foto che avete caricato è quella che vi ha rovinato.
Come evitare la disattivazione dell’account Adsense per “contenuti proibiti”
La cosa migliore da fare per evitare di vedere bannato il proprio account è quella di ragionare sul vostro sito prima di inserirvi gli annunci Adsense.
Prima di inserire gli annunci
Leggetevi con accuratezza questi punti e cercate di capire se esso è compatibile o meno. Se siete certi che non vi siano problemi, e fatelo solo dopo aver esaminato sia il contenuto generale del sito, sia quello di ogni singola pagina, allora procedete.
Ma se avete anche il pur minimo dubbio astenetevi. Il discorso vale ancor di più se avete parecchi siti con Adsense: meglio perdere qualche decina di euro al mese da un sito, piuttosto che rischiare l’interno account e quindi perdere tutto.
Ricordate sempre che Google disattiva l’account anche per una singola violazione su uno solo dei siti che ospitano gli annunci. La loro politica è sempre quella di: “rischio zero” (per loro). Quello che gli interessa è garantirsi gli introiti degli inserzionisti e prevenire ogni loro possibile lamentela; per questo applicano una tolleranza zero e provvedono all’eliminazione preventiva immediata di qualsiasi sito e account che possa semplicemente esporli al possibile rischio di una controversia con chi paga la pubblicità.
Dopo aver inserito gli annunci
Dopo aver verificato che il vostro sito sia conforme alle norme Adsense e aver inserito gli annunci dovrete poi controllare ogni contenuto che aggiungete, testi e foto, per essere sicuri che sia sempre rigorosamente privo di elementi a rischio. Il controllo deve essere accuratissimo soprattutto se avete collaboratori che inseriscono i testi autonomamente.
Cosa evitare
Potremo sembrare riemersi da un passato lontano, quello dell’Inghilterra vittoriana puritana, ma l’esperienza ci insegna che il rischio di vedere il proprio account disattivato è altissimo.
Evitate quindi tassativamente qualsiasi testo, video o immagine (voce che comprende foto, disegni, fumetti, grafica, schizzi e persino raffigurazioni di opere d’arte di ogni epoca) che sia riferibile, direttamente o velatamente a:
- pornografia e oscenità (anche provocazioni di arte contemporanea)
- nudo(anche artistico o parziale)
- violenza contro uomini o animali
- intolleranza razziale
- diffamazione di individui, gruppi o organizzazioni
- pirateria informatica e crack di software
- gioco d’azzardo
- sostanze stupefacenti e oggetti riconducibili al consumo di sostanze stupefacenti
- qualsiasi tipo di attività che possa essere ritenuto illegale
- Non mettete gli annunci in siti che commercializzano (anche in una sola pagina):
- birra o alcolici
- tabacco o prodotti correlati (pipe, accessori, etc)
- farmaci che richiedono prescrizione medica
- armi o munizioni (comprese quelle non convenzionali come le balestre, pistole elettriche, spray da autodifesa, coltelli, armi antiche da collezione, soft air)
- imitazioni di prodotti di marca e falsi in generale
- esercitazioni scritte o tesi universitarie
Ne in siti che si occupano di svolgere o semplicemente promuovere attività che offrono compensi agli utenti in cambio di:
- clic su annunci o offerte
- svolgere ricerche
- navigare su siti web
- leggere email