Google dichiara guerra ai siti di gossip

Google dichiara guerra ai siti di gossip

 

Da qualche giorno i giornali hanno reso note le ultime volontà  di Big – G. Sembra, infatti, che il motore di ricerca abbia recentemente deciso di dichiarare guerra ai siti dedicati al mondo del gossip, e, in generale, a tutte le testate che pubblicano in rete notizie non vere. Da anni, ormai internet è diventato il palcoscenico preferito delle cosiddette ‘bufale’ che proliferano e diventano virali spesso anche per via della rapida diffusione e condivisione che conoscono sui social network.

Google contro i siti di gossip: pronti alla guerra

Google, però ha deciso di realizzare uno speciale algoritmo finalizzato proprio a penalizzare nei risultati di ricerca i siti internet che possiedono contenuti non veri. E ce ne sono tanti. Quanti siti, ad esempio, lo scorso anno hanno annunciato la morte di Christian De Sica solo per accaparrarsi qualche click? Forse troppi, e Google sembra averlo capito.

Matt Cutts, tuttavia, non ha dichiarato esplicitamente guerra proprio ai siti di gossip, bensì a tutte le testate on line i cui contenuti sono falsi o comunque non supportati da un fronte reale. Il che, tradotto, significa che i primi a crollare saranno proprio i siti di gossip che praticamente da sempre vivono di notizie più o meno veritiere.

La notizia ha fatto in poco tempo il giro del mondo, come se Google stesse per avviare un’inversione di tendenza. In realtà , non si tratta di una novità  sensazionale e gli esperti del settore lo sanno bene. Saranno almeno un paio d’anni, che Google – aggiornamento dopo aggiornamento – favorisce i siti web che hanno contenuti veritieri, approfonditi e di grande qualità  a discapito di chi pubblica contenuti brevi, semanticamente insufficienti e a volte persino falsi.

Più verità , meno link e tanta qualità

Le interpretazioni degli studiosi in vista del nuovo aggiornamento di algoritmo, tuttavia, riguardano aspetti diversi. Da un lato, tutti concordano nel fatto che Google spingerà sempre più in alto i siti che sono dotati di contenuti di buona qualità; dall’altro, molti esperti ritengono che il nuovo aggiornamento non sarà  ‘matematicamente’ eseguito dall’algoritmo, ma sarà  accompagnato da un gruppo di esperti (definiti da Google stesso come ‘oracoli’) che lavoreranno per classificare e dividere i siti di buona qualità  da quelli cattivi.

Ma quali sono i criteri che gli esperti metteranno in campo per la valutazione dei siti web? Sicuramente i contenuti del sito, come detto, ma ancora una volta la qualità  dei link in entrata e dei link in uscita. In sostanza, i siti linkati da domini spammosi o domini di bassa autorità  saranno considerati negativi da Google, mentre i siti internet che avranno alle spalle domini di buona qualità  saranno giudicati ‘buoni’. Non solo link in entrata, ma anche link in uscita. Secondo le dichiarazioni dei membri di Google saranno considerati negativi anche i siti web che hanno link in uscita che rimandano a siti spammosi o non autorevoli. In sostanza per il motore di ricerca se un sito linka un sito spam, o un sito di comunicati stampa, è anch’esso da considerare un sito non autorevole. Insomma, occhio a chi linkate oltre ovviamente a chi vi linka.

Se avete la sensazione o la certezza che il vostro sito internet sia linkato da domini poco autorevoli, vi ricordiamo che è sempre possibile chiedere a Google di ‘staccare’ link e di non considerarli nella valutazione del sito web. Come? Semplicemente attraverso il Tool Disawow Link.

Insomma sembra proprio che Big G non possa fare a meno del linkbuilding nel posizionamento di un sito. I link in entrata, ovviamente se autorevoli e pertinenti, giocano ancora un ruolo fondamentale per il posizionamento di un sito tra i primi risultati del motore di ricerca. I dirigenti di Google vorrebbero tanto affidare tutta l’autorevolezza di un sito solo ai contenuti, ma sono costretti ad ammettere che proprio non è possibile farlo perchè i link spammosi finirebbero per avere il sopravvento e portare in alto nei risultati siti poco autorevoli. A tal proposito, guardatevi questo video:

L’obiettivo futuro, in ogni caso, è rendere meno incisivo il potere dei backlinks sul posizionamento per restituire alla ricerca dell’utente un risultato che sia quanto più vicino possibile alle sue aspettative. Cosa cercano gli utenti in Google? Cercano contenuti, e Google lavora per fare in modo che tutti gli utenti trovino i migliori contenuti possibili in risposta alla loro ricerca. Come farà  Google? In sostanza cercherà  di capire meglio che cosa c’è scritto all’interno di un sito e fino a che punto la qualità  del contenuto è effettivamente valida per soddisfare la richiesta dell’utente.

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