Quanto è importante la Url di un sito web? Forse non tutti sanno quanto la scelta della giusta Url per il proprio sito potrebbe essere determinante nell’ottimizzazione e nel posizionamento dello stesso nel grande miasma della rete. Non solo, quindi, i contenuti e i link in entrata sono da prendere in considerazione a livello Seo, ma anche la Url che, se scritta con criteri Seo friendly, può contribuire e favorire anche meglio dei contenuti, l’indicizzazione del proprio sito.
Posizionare bene un sito web scrivendo gli URL in modo giusto
A dimostrazione di ciò, Rand Fishkin ha cercato di rispondere ai dubbi sugli Url in un recente post dal titolo Seo best practices for structuring Urls includendo nelle sue risposte anche molte buone pratiche già consolidate per strutturare un Url che sia Seo friendly e avendo riguardo per l’esperienza dell’utente. Vediamo quali sono queste 15 best practices.
- Utilizza un singolo dominio e sottodominio
In primis, Fishkin sottolinea come, per il ranking, creare delle sottocartelle sia preferibile ai sottodomini e, a dimostrazione di ciò, riporta esempi di chi ha migliorato l’indicizzazione del proprio sito web semplicemente spostando i contenuti da un sottodominio a una sottocartella, mentre chi ha fatto il contrario ha perso utenti. Quindi è meglio mettere tutto sotto lo stesso dominio e dividere i contenuti in cartelle piuttosto che utilizzare un terzo livello.
- Più E’ LEGGIBILE PER UN ESSERE UMANO, MEGLIO E’
In pratica ciò si traduce in un Url che sia facile da leggere per l’utente, meglio se lo è anche per i motori di ricerca. La Seo contempla da sempre l’accessibilità e oggi i motori di ricerca cercano di interpretare la user experience, l’engagement e la leggibilità degli Url, per cui Fishkin fornisce degli esempi, dal migliore al peggior livello, di leggibilità di un Url: <img src=”http://guidapet.com/wp-content/uploads/2015/02/2-leggibilita-url.gif” alt=”Scala della leggibilità di un URL” /> e sottolinea come non sia necessario che l’Url sia assolutamente pulito e perfetto, ma che sia di facile comprensione e che lasci capire di cosa tratta il contenuto correlato.
- LE PAROLE CHIAVE NEGLI URL SONO ANCORA UNA BUONA COSA
Questa affermazione è vera perchè le keyword negli Url contribuiscono a mostrare subito a chi visualizza l’Url su un social, in una email o semplicemente passandoci sopra col mouse, il suo contenuto e se corrisponde alle proprie ricerche e aspettative:è <img src=”http://guidapet.com/wp-content/uploads/2015/02/3-keyword-url.gif” alt=”Keyword in un URL” />. Oltre a questo, se l’Url èinserito nel sito web come link, le parole chiave dell’Url rappresenteranno l’anchor text, inoltre l’Url verrà mostrato nelle SERP dei motori di ricerca: <img src=”http://guidapet.com/wp-content/uploads/2015/02/3-keyword-serp.gif” alt=”Keyword nelle SERP” />.
- HAI PIU’ URL CHE SERVONO LO STESSO CONTENUTO? USA LA CANONICALIZZAZIONE!
Può capitare di avere due o più Url dai contenuti simili o identici, in questo caso è possibile servirsi del redirect 301 ovvero ridirigere un Url all’altro oppure si può usare il rel=canonical se si intendono mantenere entrambe le versioni per alcuni utenti. I contenuti duplicati, infatti, non penalizzano se non sono troppi, possono però procurare danni a livello di traffico: se si ha una pagina 1 e una pagina 2 che è copia di 1, la canonicalizzazzione conferirà alla pagina 1 maggiori opportunità di ranking.
ESCLUDI I PARAMETRI DINAMICI, QUANDO POSSIBILE
Prendiamo questo Url: <img src=”http://guidapet.com/wp-content/uploads/2015/02/5-url-brutto.png” alt=”URL brutto” />, se si riescono a non usare parametri all’™interno dell’Url è meglio riscrivendolo per renderlo più leggibile. I CMS oggi permettono di riscrivere gli Url in modo chiaro e senza troppe difficoltà , altrimenti è possibile cercare di approfondire la questione informandosi sul mod_rewrite o l’ISAPI rewrite per IIS. Secondo un recente studio di RadiumOne, chi usa Url con vanity domain ottiene il 25% di click in più rispetto a chi usa degli Url normali o li accorcia tramite gli appositi servizi di shortening: <img src=”http://guidapet.com/wp-content/uploads/2015/02/5-vanity-url.jpg” alt=”Vanity URL” />.
- GLI URL CORTI SONO MEGLIO DI QUELLI LUNGHI
Se l’Url della propria pagina web supera i 100 caratteri sarebbe meglio riscriverlo: non è perchè i motori di ricerca non sappiano interpretare Url lunghi ma per una questione di usability e user experience. Gli Url brevi sono infatti più pratici da copi-incollare e da condividere sui social, mentre quelli lunghi potrebbero presentare delle difficoltà.
- ABBINA GLI URL AI TITOLI (QUANDO HA SENSO FARLO)
Se il titolo del proprio articolo è My Favorite 7 Bottles of Islay Whisky (and how one of them cost me my entire Lego collection), non significa che il relativo Url debba ricalcarlo così com’è, ma potrebbe semplicemente trasformarsi in una sorta di compromesso tra i termini del titolo e quelli da usare nell’Url, che non deve tradire le aspettative dell’utente ma nemmeno essere troppo lungo. Per questo a livello HTML il Title e l’Headline visibile sulla pagina web dovrebbero più o meno coincidere o essere molto simili tra loro, infatti se non è chiaro il contenuto della pagina l’utente non tenderà a cliccarvi su. Se invece l’Url si presenta costruito in modo da farne intendere bene il contenuto, allora le aspettative degli utenti saranno appagate.
- NON E’ NECESSARIO USARE LE STOP WORDS
Le cosiddette stop worlds sono parole costituite da pochi caratteri, in genere congiunzioni e preposizioni, che non è sempre necessario inserire all’interno dell’Url, anzi è meglio evitarle ed eliminarle così che l’Url possa risultare più breve e leggibile.
- RIMUOVI/RIVEDI LA PUNTEGGIATURA
All’interno di un Url sarebbe meglio evitare di usare la punteggiatura e non solo per una questione di leggibilità ma anche perchè la punteggiatura può causare problemi a certi browser, crawler o CMS.
- LIMITA I REDIRECT A 2 (O MENO)
Come detto, è meglio non esagerare con i redirect e non perchè i motori di ricerca non riescano a gestirli, anzi gestiscono i reindirizzamenti piuttosto bene, ma perché è sempre meglio non esagerare. Anche John Muller ha confermato che GoogleBot segue fino a 5 redirect, ma ha anche consigliato di non superarli dato che alcuni browser, specie quelli usati dagli smartphone non riescono a gestirli correttamente.
- MENO CARTELLE E’ MEGLIO
Prendiamo questo Url: randswhisky.com/scotch/lagavulin/15yr/distillers-edition/pedro-ximenez-cask/750ml, e osserviamo questa struttura: randswhisky.com/scotch/lagavulin-distillers-edition-750ml. In questo caso l’uso di cartelle e di sottocartelle crea sia per gli utenti che per i motori di ricerca una inutile percezione di profondità del sito, rendendo più complicati eventuali cambiamenti di Url.
- EVITA GLI HASH NEGLI URL (SE NON SONO STRETTAMENTE NECESSARI)
L’hash, il cancelletto tanto caro a Twitter, può essere usato all’interno di un Url per indurre l’utente in un punto specifico all’interno della pagina web oppure per monitorare il traffico della stessa, in genere l’uso dell’hash non è consigliabile all’interno dell’Url: anche siti come Amazon e Twitter hanno trattato grandi benefici semplificando gli Url che contenevano hash.
- ATTENTO A MAIUSCOLE E MINUSCOLE
Su server Linux/Unix è possibile che un Url con lettere maiuscole non sia letto bene tanto da generare un errore 404 Not Found. Il consiglio è quindi quello di scriver gli Url sempre in minuscolo o di reindirizzare automaticamente gli Url contenenti lettere maiuscole su altri Url in minuscolo.
- TRATTINO E SOTTOLINEATO SONO SEPARATORI DI PAROLE
Forse non tutti sanno che ufficialmente il trattino e il sottolineato sono considerabili come separatori di parole, anche se di solito viene consigliato l’uso del trattino e non dell’underscore. Anche gli spazi tra le parole generano Url poco eleganti: infatti se ci fate caso, lo spazio viene tradotto come %20, per questo il suo uso andrebbe evitato.
- IL KEYWORD STUFFING E’ INUTILE E FA SEMBRARE IL TUO SITO SPAMMOSO
Contrariamente a quanto si pensi, la ripetizione della parola chiave nel title e nell’Url non aiuta a ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca e non risulta piacevole nemmeno agli utenti, che possono ben pensare che il sito sia spammoso e quindi non cliccare sul link presente nelle SERP.